Legislatura 19ª - Interrogazione n. 3-00206 pubblicata il 14 febbraio 2023, nella seduta n. 37 - Nicola Irto cofirmatario

Premesso che:
nelle date del 6 e 7 febbraio 2023, sui principali organi di stampa, è stato diffuso il contenuto di conversazioni intrattenute e dichiarazioni di Matteo Messina Denaro;

si tratta, in particolare, del contenuto di alcuni messaggi vocali inviati da Messina Denaro prima dell'arresto a due conoscenti, pazienti come lui nella clinica "La Maddalena" e contenenti affermazioni gravissime relative alla figura di Giovanni Falcone e alle celebrazioni in suo onore;

si tratta altresì, fatto ancora più grave, del contenuto di alcune conversazioni intrattenute da Messina Denaro in carcere, in occasione della ripresa del ciclo di terapie antitumorali cui è sottoposto, nel corso delle quali egli avrebbe commentato il contenuto di trasmissioni televisive relative alle vicende del suo arresto e, più in generale, alla sua figura criminale;

nel primo caso, la divulgazione riguarda dunque, con ogni probabilità, atti acquisiti al fascicolo delle indagini; nel secondo caso, invece, a trapelare è il contenuto di conversazioni intrattenute da Messina Denaro in carcere, pur trattandosi di detenuto sottoposto al regime restrittivo di cui all'articolo 41-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354;

considerato che:
sono pertanto state divulgate informazioni per loro natura riservate la cui diffusione mette a rischio l'andamento di indagini della massima delicatezza;

non è in discussione la massima tutela della libertà di informazione e della riservatezza delle fonti cui i giornalisti fanno riferimento, semmai quanto accaduto evidenzia la necessità di evitare che notizie così riservate e delicate possano trapelare e, allo stesso tempo, la necessità di assicurare un equilibrio ragionevole tra la tutela della riservatezza delle attività degli organi inquirenti e il diritto-dovere di informare ed essere informati,

si chiede di sapere come sia stato possibile che conversazioni intrattenute da un detenuto alle condizioni previste dall'articolo 41-bis della legge n. 354 del 1975 siano trapelate dal carcere e se il Ministro in indirizzo non intenda intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, opportune iniziative anche di carattere ispettivo per verificare quanto avvenuto.

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