Nicola Irto - Interrogazioni
Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica.
Premesso che:
il Mare Adriatico, secondo l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), oltre a presentare preoccupanti fenomeni di inquinamento, versa in un marcato stato di sovrasfruttamento dei principali stock ittici, che potrebbe portare gradualmente al collasso dell'ecosistema;
la fascia costiera del Piceno e` inserita nella legge 6 dicembre 1991, n. 349 (legge quadro sulle aree protette) tra le aree marine di reperimento da destinarsi ad aree marine protette;
nonostante ciò, tale bacino presenta un grosso deficit in rapporto agli obiettivi di tutela della biodiversità fissati dall'Unione europea e programmati dalla stessa normativa italiana;
tenuto conto che in linea con l'obiettivo della Strategia europea per la biodiversità 2030, l'Italia ha recentemente aderito ai "Blue Leaders", alleanza mondiale dei Paesi più impegnati per la salvezza dei mari del pianeta di fronte alla crisi climatica, alla pesca eccessiva, all'inquinamento e ad altre minacce;
considerato che:
come espresso dalle amministrazioni locali della provincia di Ascoli Piceno interessate, il Parco marino del Piceno si inserisce in una idea moderna di "parco", ovvero nella concezione di una gestione integrata, per lo sviluppo sostenibile della fascia costiera, tendente in primo luogo a recuperare l'ambiente costiero e contestualmente a farlo convivere con le attività umane;
gli stessi Enti locali dell'area hanno intrapreso nel tempo una serie di iniziative in tal senso e sottoscritto nel 1998 un accordo di programma per l'istituzione del "Parco Marino del Piceno"; iniziative che si sono pero` interrotte nel 2010, a seguito dell'espressione il 29 aprile 2010, da parte della Conferenza Unificata, di un parere favorevole dello schema di decreto istitutivo dell'area marina protetta "Costa del Piceno";
nel giugno 2021, i sette sindaci dei Comuni della provincia di Ascoli Piceno, inclusi nel citato schema di decreto istitutivo dell'area marina protetta, hanno sottoscritto congiuntamente un documento nel quale si sostiene tra l'altro che «nella complessa congiuntura legata alla pandemia il progetto del "Parco Marino del Piceno" possa rappresentare oltre che un progetto innovativo per la doverosa transizione ecologica dell'economia, una importante opportunità per la qualificazione del territorio, migliorando il suo contesto ambientale e la sua riconoscibilità nazionale ed internazionale con ricadute benefiche sul comparto turistico e sugli altri settori dell'economia locale» e si esprime formalmente «la volontà delle rispettive Amministrazioni di procedere senza ulteriori indugi» di riprendere l'iter finalizzato a «pervenire nel minor tempo possibile all'istituzione dell'AMP Costa del Piceno»;
a seguito della suddetta iniziativa istituzionale, il Ministero della transizione ecologica, dopo un primo confronto con i sindaci delle amministrazioni coinvolte, avvenuto il 19 luglio 2021, ha convocato formalmente un tavolo istituzionale, tenutosi il 27 settembre 2021, nel corso del quale si e` stabilito di incaricare l'ISPRA dell'aggiornamento degli studi biologici e socio-economici elaborati a supporto dell'originario percorso istitutivo nel 2008;
a distanza di oltre un anno da tale determinazione, non si hanno notizie riguardo all'avvio delle attività scientifiche e delle consultazioni da svolgere; ciò mentre nelle comunità locali interessate si sta sviluppando, a cura degli enti interessati e di una rappresentativa associazione di volontariato appositamente costituita, una intensa azione di informazione, di sensibilizzazione e di confronto tra i vari soggetti socio-economici del territorio finalizzata alla condivisione delle possibili soluzioni alle fisiologiche criticità legate all'istituzione della riserva,
si chiede di sapere
quali iniziative di propria competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare ai fini della istituzione dell'area marina protetta della costa del Piceno in attuazione della già citata legge 6 dicembre 1991, n. 349 e quali tempi preveda siano necessari al fine completarne l'iter istitutivo, laddove dagli studi di cui si e` stabilito l'aggiornamento venissero confermate le condizioni già verificate nel 2010.