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Dettagli: | Pubblicato: 16 Giugno 2022

Il segretario regionale dem, soddisfatto del risultato elettorale nella Città Metropolitana, sferza il centrodestra: «usa vecchie logiche pensando che i cittadini hanno l’anello al naso»

«Il bilancio che noi tracciamo è sicuramente positivo per il centrosinistra e per le forze alternative al centrodestra. I dati che ci sono arrivati in molte Amministrazioni comunali sotto i 15 mila abitanti ma anche quelle sopra i 15mila abitanti ci consegnano un dato che ci rende felici che ci dà la spinta per il futuro quindi siamo molto contenti dei risultati acquisiti che sono un buon segnale per tracciare e continuare sul lavoro che abbiamo da poco avviato».

Vede il bicchiere mezzo pieno, se non del tutto pieno il segretario regionale del partito democratico Nicola Irto analizzando. dall’ufficio posto al quinto piano di Palazzo Campanella, il voto delle amministrative svoltesi nell’election day del 12 giugno scorso.

«Nel Reggino più sindaci alternativi alla destra di prima»
«Per noi è un risultato estremamente positivo – dice soddisfatto il segretario dem -. Il bilancio oggi è che ci sono più sindaci alternativi alle destre rispetto a quanti ce n’erano prima. Quindi abbiamo un risultato positivo, molto positivo in alcuni territori, e anche inaspettato in altri».

Mostra anche di non accontentarsi Irto, in qualche modo mettendo una pezza alle incomprensioni che pure ci sono state, e sono state raccontato dalle cronache giornalistiche, sui territori.

«Insomma, c’è un lavoro che si sta facendo come Partito Democratico molto lungo. Calcolate che da pochissimo tempo abbiamo celebrato i congressi, in alcuni luoghi i congressi ancora si devono fare, li abbiamo fermati solo perché c’erano le amministrative. Qui siamo in una fase di importante riorganizzazione però c’è già una tendenza che ci fa ben sperare sul futuro perché i dati che vengono dalla città metropolitana di Reggio sono ampiamente netti».

I risultati effettivamente l’area di centrosinistra li ha raccolti e il Partito democratico in molti di questi ci ha messo lo zampino, come a San Ferdinando, dove il sindaco eletto è nel partito regionale, o a Palmi, per la stretta amicizia e vicinanza al trionfatore Ranuccio che però tiene al suo profilo civico, o anche a Grotteria che esprime un sindaco ex Ds, o ancora a Bovalino dove il circolo del Pd è parte attiva dell’amministrazione. Ma sostegno è stato fornito a Campo Calabro, a Staiti, e Villa San Giovanni dopo la rinuncia a presentare una lista. Senza dimenticare l’appoggio ufficiale dato a Bagnara al sindaco eletto.

Irto trova un unico comune denominatore: «C’è stato un voto contro la destra, soprattutto della destra uscente, soprattutto della destra che ha dimostrato di non saper governare, e soprattutto dove la destra pensa che tendendo una mano, come se ci fosse la regione che è amica e dello stesso colore politico, e i cittadini hanno l’anello al naso, si otturano tutto, e poi votano secondo questa logica, che è una logica antica, una logica vecchia e superata».

La sconfitta del centrodestra, è il ragionamento di Irto, è ancora più evidente se si tiene conto del fatto che loro hanno schierato a supporto di quella logica, ben sei consiglieri regionali e il vicepresidente della giunta regionale, contro l’unico rappresentante reggino del centrosinistra, appunto lo stesso Irto.

«Con quali risultati?» si domanda retoricamente il segretario dem. Di certo in alcuni casi è stato sbagliato l’approccio alla campagna elettorale, che Irto interpreta così: «C’è una domanda di cambiamento da parte dei cittadini, e oggi molti sindaci, molti del Pd, molti civici, molti di forze alternative alle destre che sono stati anche sostenuti dal Partito Democratico rappresentano quella domanda di cambiamento che viene dai cittadini, elemento di novità e di innovazione, ecco, e su questo siamo molto contenti del risultato della Città metropolitana di Reggio».

Articolo Il Reggino del 16 giugno 2022

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