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Dettagli: | Pubblicato: 14 Settembre 2015

 

Lo scorso venerdì, a Roma, il presidente Nicola Irto ha preso parte all’assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali e delle Province autonome.
Due i punti centrali del corposo ordine del giorno: le riforme costituzionali, in questi giorni al vaglio della I Commissione Affari Costituzionali del Senato, e la proponibilità del referendum abrogativo su alcune norme in materia di semplificazione idrocarburi.
Il presidente Irto spiega come dal documento sulle riforme costituzionali approvato dalla Conferenza emergano tre istanze fondamentali.
La prima: ricollocare nell’alveo della potestà legislativa delle Regioni alcune materie (formazione professionale, turismo, politiche sociali, valorizzazione dei beni culturali, governo del territorio, energia), ampliando altresì l’oggetto delle ulteriori forme particolari di autonomia per le Regioni a Statuto ordinario, come forma di bilanciamento alla introduzione della clausola di supremazia.
La seconda istanza consiste nel confermare il Senato composto da membri eletti in seno ai Consigli regionali, che garantisce la partecipazione delle Regioni alla dialettica parlamentare, perseguendo uno degli obiettivi strategici della riforma del bicameralismo: la semplificazione del procedimento legislativo.
La terza istanza, infine, riguarda il mantenimento in capo al Senato di funzioni proprie, al fine di evitare di depotenziarlo, rendendolo una “copia in miniatura” della Camera dei deputati.
La Conferenza, in proposito, ritiene che al Senato delle Regioni dovrebbero essere assegnate in via esclusiva la funzione di raccordo tra l’Unione europea, lo Stato e gli altri Enti costitutivi della Repubblica, nonché la funzione di valutazione delle politiche pubbliche delle autonomie territoriali.
La Conferenza ha poi approvato unanimemente tre quesiti, volti a sottoporre a referendum abrogativo alcune norme in materia di semplificazione idrocarburi, recate dal decreto cosiddetto Sblocca Italia.
Tali norme non prevedono, da parte del Ministero dello Sviluppo economico, alcun coinvolgimento della Regione interessata in riferimento alle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi da svolgersi nel mare continentale.
Il presidente Irto, insieme agli altri Presidenti, ha quindi assunto la decisione di predisporre i quesiti referendari, indipendentemente dall’essere direttamente coinvolti dal tema delle trivellazioni, ribadendo la necessità di un’equilibrata governance multilivello.
“Non a caso”, conclude Irto, “presso la Corte costituzionale pendono diverse richieste di impugnativa del decreto in questione, presentate da varie Regioni, compresa la Calabria”