Parla il candidato Pd alla presidenza della Regione: «Al servizio dei calabresi con responsabilità. Ci faremo ragione di qualche defezione. Cittadini stanchi del malgoverno della destra e del populismo.
«Mi metterò al servizio dei calabresi, della mia parte politica e del centrosinistra», e «ci faremo una ragione di qualche defezione». In un’intervista al Corriere della Calabria Nicola Irto, candidato Pd alla presidenza della Regione, analizza l’attuale fase politica in vista delle Regionali.

Onorevole Irto, il suo appello agli altri candidati di area centrosinistra, segnatamente a De Magistris, a fare un passo indietro per un ragionamento unitario sembra caduto nel vuoto: l’impressione è che sia un errore e un formabile assist al centrodestra…
«Era un’occasione per allargare ulteriormente il fronte alternativo alla destra, ma ci faremo una ragione di qualche defezione. Il centrosinistra nella sua configurazione “classica” ha dato dimostrazione nell’ultimo anno di saper vincere le Regionali. Si pensi alla Campania, alla Puglia, alla Toscana, all’Emilia-Romagna. Sono convinto che anche in Calabria sarà così perché i calabresi sono stanchi sia del malgoverno della destra, sia della demagogia e del populismo».

Ora Nicola Irto cosa farà?
«Mi metterò, come ho sempre fatto, al servizio dei calabresi, della mia parte politica, alla quale coerentemente appartengo da sempre, e del centrosinistra. È questo il dovere di chi fa parte della classe dirigente di una regione: assumersi le proprie responsabilità».

Per la sua candidatura le varie aree del Pd regionale si sono espresse favorevolmente: quanto è reale questa unità?
«Posso dirle con tutta sincerità che gli attestati di stima e di sostegno arrivati in questi giorni da amministratori, militanti, segretari di circolo e dirigenti del mio partito sono stati veramente numerosi. Persone reali, sempre state dalla stessa parte, a cui spesso non è stato garantito un luogo di discussione politica, che mi hanno travolto con la loro amicizia e considerazione. E non le nascondo che tutto questo ha avuto un peso molto rilevante nella mia valutazione».

Quale sarà il perimetro della coalizione di centrosinistra che intende costruire?
«Il più aperto e largo possibile. La nostra è la casa dei riformisti, di chi ripudia la ‘ndrangheta e ogni forma di illegalità, di chi sogna una regione fatta di diritti e opportunità vere per tutti. Siamo una grande forza destinata ad allargarsi e a crescere nelle prossime settimane».

Il movimento dei sindaci ha lanciato un appello all’unità rimarcando comunque la bontà della sua posizione: cosa vuole dire agli amministratori?
«Ho già avuto modo di parlare con tantissimi amministratori locali. D’altronde ho continuato a frequentarli quotidianamente e a confrontarmi con loro in tutti questi mesi ed anni. Conosco i loro problemi, le loro esigenze, le loro aspettative. Servirà una rivoluzione della pubblica amministrazione, a cominciare da un piano straordinario volto a rafforzare la dotazione organica di Regione ed enti locali. I Comuni devono essere messi in condizione di operare tornando a essere il motore del governo del territorio».

Il Pd a livello nazionale sta puntando forte su un’alleanza organica con il Movimento 5 Stelle, in Calabria però il Movimento 5 Stelle non sembra dialogante, anzi si dice che avrebbe posto persino un veto a candidati Pd come lei o altri non per motivi personali ma perché frutto di scelte di apparato: cosa vuole dire ai pentastellati?
«Il Movimento ha l’occasione di entrare, per la prima volta nella sua storia, al governo di una Regione, ma questa opportunità potrà concretizzarsi solo se sposerà un progetto riformista e non velleitarie chimere già destinate al fallimento».

Le Regionali sono fissate l’11 aprile ma si sta di nuovo ventilando l’ipotesi di un ulteriore slittamento: qual è la sua posizione?
«Per quanto mi riguarda si deve votare il più presto possibile, pandemia permettendo, perché la Calabria ha urgente bisogno di un governo forte e solido che cancelli i disastri del centrodestra».

Il programma per il futuro della Calabria: quali sono le priorità di Irto?
«Non servono libri dei sogni. Serve un approccio concreto su alcune questioni urgenti e prioritarie. Soprattutto, è necessario avere le idee chiare andando oltre i semplici slogan. La madre di tutte le questioni è naturalmente la sanità. Lo era già prima, lo è a maggior ragione adesso dopo la pandemia. L’obiettivo deve essere creare le condizioni per avere una sanità efficiente e dare ai calabresi lo stesso diritto alla salute di tutti gli altri italiani. L’offerta sanitaria va totalmente ripensata, direi rivoluzionata. L’altra priorità assoluta è il lavoro. Ma bisogna uscire dalle logiche clientelari del passato. Dare lavoro significa, anche attraverso il Recovery, creare opportunità per i giovani in modo tale che noi siano costretti a emigrare e soprattutto che non debbano dire grazie a nessuno, se non a loro stessi e alle loro capacità. Vi è poi un’enorme questione ambientale che va affrontata con chiarezza ma soprattutto con una seria programmazione degli interventi. Mi riferisco sia ai rifiuti che alla depurazione. Infine dovremo pensare a come spendere produttivamente le risorse del recovery fund per la transizione verde e digitale. Insomma, costruire una Calabria migliore»

Corriere della Calabria del 20/02/2021

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