E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dpcm che ripartisce tra i Comuni delle aree interne e montane italiani 210 milioni di euro per il sostegno alle attività produttive economiche, artigianali e commerciali dei territori.
I contributi sono assegnati ai comuni tenendo conto della quota stabilita in relazione alla dimensione demografica degli enti ed in base a criteri di perifericità.

Finalità
Questo DPCM consente, di fatto, il rilancio della strategia delle aree interne del Paese e può, in un momento di difficoltà come quello attuale, consentire l’utilizzo di risorse a beneficio delle imprese che insistono in questi Comuni.

Destinatari
I Comuni sono stati identificati tenendo conto di una serie di criteri - come quelli sulla perifericità e sulla minore dimensione demografica - in modo da andare incontro alle esigenze delle comunità locali maggiormente bisognose di un sostegno all’economia, anche a seguito dell’epidemia.
In tale contesto la platea dei Comuni è composta da:
- Tutti i Comuni fino a 3mila abitanti identificati come Intermedi;
- Tutti i Comuni fino a 5mila abitanti identificati come Periferici e Ultra-periferici.

Beneficiari
Piccole e micro imprese, artigianali e commerciali che:
a) svolgano attività economiche attraverso un’unità operativa ubicata nei territori dei Comuni, ovvero intraprendano nuove attività economiche nei suddetti territori comunali;
b) siano regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese;
c) non siano in stato di liquidazione o di fallimento e non sono soggette a procedure di fallimento o di concordato preventivo.

Attività a sostegno delle imprese che si possono realizzare
Le azioni di sostegno economico che potranno essere realizzate dai Comuni sono diverse.
Anzitutto le amministrazioni comunali potranno usare i fondi per erogare contributi a fondo perduto per le spese di gestione.
Ma non solo. Le risorse potranno infatti essere impiegate anche per:
- Iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali (incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on-line e di vendita a distanza), attraverso l’attribuzione alle imprese di contributi in conto capitale;
- L’acquisto di macchinari, impianti, arredi e attrezzature varie, per investimenti immateriali, per opere murarie e impiantistiche necessarie per l’installazione e il collegamento dei macchinari e dei nuovi impianti produttivi acquisiti, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto.

Importo dei contributi
Il criterio di riparto scelto, ha voluto privilegiare gli enti di minore dimensione demografica prevedendo un contributo medio per abitante che cresce da circa 37 euro per i Comuni più grandi fino a circa 83 euro per abitante per quelli più piccoli.
Parlando di cifre finite, il contributo medio si attesta sui:
- 43 mila euro per un Comune con meno di mille abitanti;
- 71 mila euro per i Comuni delle fasce intermedie (tra 1000 e 2000 abitanti) e di 100 mila euro (tra 2mila e 3mila abitanti);
- 142 mila euro per i Comuni con una popolazione compresa tra i 3mila e i 5mila abitanti.

Triennalità del fondo
Il fondo è triennale e i Comuni riceveranno la prima annualità nei prossimi giorni.
L’erogazione delle annualità successive alla prima sarà subordinata al completo utilizzo delle risorse erogate in riferimento alle precedenti annualità, verificato all’esito del monitoraggio previsto dallo stesso decreto. In caso di non utilizzo i Fondi rientreranno nella disponibilità del Fondo per lo Sviluppo e la coesione.

Allegati:
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